La storia e le testimonianza di: Federico SCALENGHE


Nato il:: 11/05/1910 a Cuorgné
Morto il:: 30/04/1945 a Grugliasco
vittima dell'eccidio di Grugliasco
Corpi: inserito nella 46º DIV. GARIBALDI. 17º BRG
Estratto:
Partigiano
Si racconta:

Relazione sui tragici fatti del 30 aprile 1945
"Domenica sera 29 aprile u.s. verso le ore 21.30, irrompeva improvvisamente nell’abitato un reparto di truppe tedesche, che risultava essere l’avanguardia di una colonna motorizzata in ritirata dal Pinerolese. Primo gesto della truppa, che appariva letteralmente abbruttita dall’alcol, fu quello di sparare all’impazzata per le vie del paese. In questa prima sparatoria rimanevano uccisi due giovani in servizio presso la locale S.A.P. i cui cadaveri, resi irriconoscibili per le sevizie subite, venivano reperiti nelle adiacenze del campanile. Verso mezzanotte arrivava il grosso della colonna che risultava fortemente armata, munita di mezzi corazzati e di artiglierie di ogni calibro.
Nella notte stessa le truppe irrompevano nella Casa del Popolo prelevando tutti quelli che in essa si trovavano. Intanto venivano sistematicamente saccheggiate abitazioni civili e negozi: tutto quanto poteva a loro servire veniva asportato (commestibili vari, vini, liquori, biciclette, capi di vestiario, lenzuola, stoffe nonché cavalli e muli) il resto veniva vandalicamente distrutto. Furono sottratte anche somme di danaro: alcune famiglie vennero private di tutto il loro avere. Verso le due la soldataglia penetrava nel convento dei Fratelli Maristi, ex sede del locale presidio tedesco, e catturava tre giovani del servizio d’ordine che custodivano alcuni materiali che il nemico aveva abbandonato nella fuga. Il direttore della Casa, frate simpaticamente noto ed apprezzato da tutti per l’illuminata e benefica opera svolta in particolari e delicate situazioni durante il periodo dell’oppressione nazifascista, fu obbligatominacciato dalle armi, ad accompagnarli in Municipio dove, non trovando altri, catturarono il Segretario comunale ed il custode che furono condotti in piazza ed ammassati con gli altri in precedenza catturati. Anche il frate fu messo sotto sorveglianza. Al mattino ebbero inizio le esecuzioni. Condotti gruppi compatti sui luoghi designati, dopo che gli energumeni si furono sfogati  con torture e sevizie di ogni genere, gli infelici furono abbattuti con raffiche di mitraglia.
Venivano pure fucilati altri ostaggi prelevati a Collegno. Niente giustifica questi crimini perché da accurate indagini risulta che nessun colpo è stato sparato dai patrioti e nessun cittadino si rendeva comunque responsabile di atti o provocazioni atti a offrire un pretesto alla rappresaglia. Un salesiano, cappellano militare, che, trovandosi a Grugliasco, aveva cercato di interporre i suoi buoni uffici per evitare la carneficina, si sentiva rispondere che loro ormai si sentivano condannati a morte e che a loro poco importava che morissero anche dei cittadini di Grugliasco. Il sacerdote veniva quindi legato con gli altri, dileggiato, battuto a sangue e infine passato per le armi.
Occorre aggiungere che al saccheggio delle abitazioni parteciparono anche degli ufficiali.
I cadaveri dei nostri Martiri venivano spogliati del danaro e degli oggetti preziosi.
Mentre stiamo stilando la presente relazione si sta procedendo al riconoscimento delle salme che vengono trasportate nel salone municipale fra le lacrime ed il cordoglio di tutta una popolazione terrorizzata.
Quattro giovani che le raffiche dei criminali avevano solo ferito sono stati raccolti da pietose persone ed avviate all’ospedale di Rivoli.
Si stanno raccogliendo tutti gli elementi atti ad identificare il reparto a cui appartenevano le belve naziste per potere così raggiungere i criminali responsabili e trascinarli davanti ad una popolazione colpita nei suoi affetti più cari che chiede giustizia".


Fonte:
Dalla relazione redatta il primo maggio 1945 da: Giuseppe Dassetto - Partito Liberale - Alberto Gurlino - Partito Socialista - Manfredo Manferdini - Democrazia Cristiana Giacomo Mossa - Partito d'Azione - Camillo Cenni - Partito Comunista
Testimonianza:
testimonianza non reperibile

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Rivoli partigiana


La ribellione contro il nemico interno ed esterno, il coraggio di affrontare prove durissime guidati dalla voglia di libertà…. La Rivoli Partigiana è stata questo e molto altro; le nostre vie, le nostre case, le nostre piazze sono state testimoni del sacrificio di ragazzi giovanissimi che inseguivano un futuro libero dalla dittatura Nazifascista. Anche a Rivoli la Resistenza fu fame, freddo, sangue, paura per sé stessi e per le proprie famiglie, ma fu anche gioia, solidarietà e soprattutto consapevolezza di trovarsi dalla parte giusta. Molti furono i tragici avvenimenti nel nostro territorio riportati nei testi e tramandati di generazione in generazione, e sarebbe un autentico delitto scordare ciò che successe nella nostra Città.

Un progetto aperto


Ci piacerebbe collaborare con quanti hanno a cuore la Resistenza e tutti i suoi valori e far crescere questo luogo di memoria.