"...ho saputo che i miei fratelli erano stati presi nel rastrellamento e che li avevano portati a Rivoli alla Casa Littoria. Mi sono precipitata lì per vederli ma non mi hanno dato il permesso...ho visto Elio Ferrero e ho capito da un suo cenno che erano nella Casa Littoria. Così ho visto in fondo a quella scaletta un finestrino e ho capito che i miei fratelli erano nelle cantine.
Lì c’era una sentinella e quando questa è andata giù io piano piano ho camminato dietro di lei e poi ho preso le scale e sono scesa. Ho chiamato i miei fratelli e loro si sono fatti vedere. Erano stati picchiati forte, li avevano torturati.
Un mattino è venuto don Luigi a casa e cercava i miei genitori ma non c’erano… ero sola in casa, con mia sorella più piccola. Mi ha detto che dovevamo andare alle Casermette perché quella mattina fucilavano i miei fratelli e bisognava andare a chiedere la grazia, almeno per uno dei due.
Allora io e don Luigi siamo andati alle Casermette e ci hanno fatto entrare dove erano i comandanti tedeschi; io mi sono buttata in ginocchio chiedendo che avessero pietà. Poi è uscito un tedesco, ha parlato con don Luigi. Ne hanno graziato uno, mi sembra ancora di sentire le grida di Tonio che urlava:”Non voglio morire, non voglio morire”.
Hanno fucilato Tonio e hanno graziato Geppe. Il fratello Alberto, Nato a Rivoli il 06/07/1924, combattè nella BRG. AUT. GALLO
La ribellione contro il nemico interno ed esterno, il coraggio di affrontare prove durissime guidati dalla voglia di libertà…. La Rivoli Partigiana è stata questo e molto altro; le nostre vie, le nostre case, le nostre piazze sono state testimoni del sacrificio di ragazzi giovanissimi che inseguivano un futuro libero dalla dittatura Nazifascista. Anche a Rivoli la Resistenza fu fame, freddo, sangue, paura per sé stessi e per le proprie famiglie, ma fu anche gioia, solidarietà e soprattutto consapevolezza di trovarsi dalla parte giusta. Molti furono i tragici avvenimenti nel nostro territorio riportati nei testi e tramandati di generazione in generazione, e sarebbe un autentico delitto scordare ciò che successe nella nostra Città.